“Pannella in tv o mi dimetto” . Questo, in sintesi, il monito del presidente della commissione di Vigilanza Ra i, Sergio Zavoli. L’attivista radicale, fino a ieri in sciopero della sete per protestare contro “ la censura che l’informazione opera nei confronti delle lista Bonino Pannella ”, aveva lamentato l’assenza di spazi televisivi concessi a lui e ai suoi compagni di partito in vista delle elezioni europee di giugno. “ Non rimarrò al mio posto se non sarà tempestivamente risolta la questione con cui Marco Pannella, leader storico dei radicali, attraverso la cosa pubblica interpella lo spirito democratico del Paese ” ha spiegato Zavoli. Pannella è stato quindi invitato, nella serata di giovedì, ad Annozero di Michele Santoro, dopo aver ricevuto la solidarietà del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e del Presidente della Camera Gianfranco Fini. Le parole dell’alto dirigente della tv pubblica hanno comunque scosso, per l’ennesima volta nelle ultime settimane, i corridoi di Viale Mazzini: Mauro Masi (dg) e Paolo Garimberti (presidente) hanno fatto subito sapere che, dopo Annozero, “ sono state date indicazioni alle strutture editoriali per definire con il leader storico dei radicali la sua presenza in altri programmi” Zavoli ha però toccato un nervo scoperto, il pluralismo dell’informazione radiotelevisiva : “ La spaccatura del Cda Rai, non solo da me fortemente temuta e nei limiti delle mie responsabilità quasi annunciata – scrive – rischia di ridurre l’efficacia e il vincolo dell’indirizzo espresso dalla commissione parlamentare di Vigilanza ” In giorni in cui si discute di nomine a indirizzo politico per la tv di Stato e di telegiornali ‘contraffatti’ sui canali privati, un richiamo quanto meno doveroso.
Caso Pannella, Zavoli minaccia dimissioni

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