Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

30 Ottobre 2010 | Economia

Catricalà: class action contro la PA quando non paga

Il presidente dell’Antirtust Catricalà chiede di attivare una class action contro le pubbliche amministrazioni che non pagano e che in questo modo “impediscono alla mongolfiera dell’economia di prendere il volo”.   Lo ha affermato il presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, Antonio Catricalà, intervenendo al XXV convegno dei Giovani imprenditori di Confindustria. “Dateci la possibilità di attivare – ha detto – la class action contro le P.A. che non pagano, con la rimozione del dirigente che ritarda il pagamento”.   Il numero uno dell’Antitrust chiede dunque di far rispettare la direttiva europea che prevede i pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni entro trenta giorni, e la soluzione non puo’ essere quella del giudice civile. “Non voglio aumentare le stelle da sceriffo – ha sottolineato Catricalà – ma qualcuno deve far diventare concreta questa legge”. Il sistema burocratico del nostro Paese, infatti, ha proseguito, “e’ molto aggressivo e impedisce alla mongolfiera dell’economia di prendere il volo. Le pubbliche amministrazioni devono pagare in tempi ragionevoli”.   Catricalà ha aggiunto anche di provare un senso di insoddisfazione per non riuscire a proteggere le piccole e medie imprese da quelle grandi : “C’e’ un senso di impotenza – ha spiegato – perché sono costretto all’archiviazione delle denunce che mi arrivano dalle Pmi. Vogliamo tutelare le Pmi dalle grandi imprese. Se si chiamasse diversamente questa benedetta antitrust e non ci fosse la parola concorrenza, perché ai politici non piace, amano la tutela e la conservazione, forse si potrebbe fare di più”. Ancora il presidente dell’Antitrust ha affrontato il tema delle difficoltà del fare impresa in Italia e della mancata riforma dell’art. 41 della Costituzione: “In Italia non ci sono sufficienti garanzie che una volta che si può fare impresa, la si può fare liberamente e con i tempi giusti. Non capisco perché dell’art. 41 se n’e’ parlato per due giorni e poi non se n’e’ parlato più. Altro che far venire gli imprenditori in Italia, qui bisogna tenerci – ha concluso – quelli che abbiamo”.  

Guarda anche:

lefteris-kallergis-vino-unsplash

Eurispes, ecco la crisi del vino italiano

Secondo l'Istituto di ricerca le spinte internazionali stanno mettendo a rischio l'equilibrio di un settore economicamente strategico Dimenticate l'ottimismo che abbiamo infuso raccontando che...

I formaggi italiani conquistano il Mondial du Fromage di Tours

Undici le medaglie d'oro conquistate da produttori provenienti dalle Alpi al Mediterraneo. Valutati circa 2000 formaggi Dal 14 al 16 settembre, la città francese di Tours si è trasformata nella...
kar-ming-moo-single-unsplash

Sempre più italiani vivono soli

Single per scelta, vedovi o separati crescono più delle famiglie numerose. E influenzano consumi, costumi e servizi L'Italia sta attraversando una trasformazione silenziosa ma profonda: un numero...