Al Senato non passano le risoluzioni di maggioranza e opposizione. Congelato con voto bipartisan l’azzeramento del Cda. E’ bufera nel Governo. Cala il sipario sulla Rai. Il dibattito sulle 12 risoluzioni presentate sulla vicenda della sostituzione di un membro del consiglio di amministrazione della Rai, il consigliere nominato dal Centrodestra Angelo Maria Petroni operata dal Tesoro, si è concluso al Senato con il ritiro di 5 risoluzioni e un nulla di fatto sostanziale. Nella prima parte delle votazioni, il Senato ha bocciato le risoluzioni delle opposizioni, in un caso solo per un voto (155 a 154) grazie al forfait di Francesco Storace, scissionista di An, e di due suoi colleghi che non hanno partecipato al voto. Poi la maggioranza ha votato parte della risoluzione dei due dissidenti della Margherita Willer Bordon e Roberto Manzione. Su questo documento si è assistito a ben cinque voti: è stata dapprima bocciata la parte sul quale si era espresso contro il Governo (azzeramento del Cda Rai), è stata approvata una parte simile alla mozione di maggioranza ma ne sono anche state bocciate altre due sulle quali il Governo si era detto favorevole. A questo punto, dicendosi soddisfatta della parte di mozione già approvata, la maggioranza ha ritirato la propria e anche la Cdl ha ritirato le sue mozioni ancora in votazione. Il dibattito si è concluso con lunghe discussioni e accuse reciproche lanciate da maggioranza ad opposizione e viceversa. Alla parte finale del dibattito non ha partecipato l’Udeur, che ha chiesto al premier Romano Prodi una verifica politica. La vicenda Rai è quindi passata in secondo piano in attesa degli sviluppi del dibattito nella maggioranza.
Cavallo in stallo

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