Auricolari, cuffie o vivavoce non sono più il linea con il grado di attenzione che si dovrebbe avere mentre si è alla guida di un autoveicolo. Questi sono i risultati delle ricerche condotte da Dave Stayer ed alcuni colleghi dell’università dello Utah i cui esiti sono stati pubblicati sul Journal of Experimental Psychology Applied. In base ai 96 individui volontari di età compresa tra i 18 e i 49 anni che hanno effettuato una serie di test mentre si trovavano in una situazione di guida simulata, si è concluso che parlare al telefonino, qualsiasi siano le condizioni in cui lo si fa, è pericoloso e riduce il livello di attenzione del conducente. Parte dei volontari ha prestato minore attenzione alle distanze di sicurezza, ai caselli ed al cambio di corsie, inoltre le reazioni degli individui più giovani si sono rallentate fino a diventare paragonabili a quelle degli individui più adulti. Quindi il cellulare risulta comunque un elemento di pericolo, mentre si è scoperto che la figura del passeggero agisce in maniera positiva sulla guida del conducente: infatti può segnalare un pericolo o semplicemente restare in silenzio in un momento delicato della guida. La principale differenza tra una conversazione con un amico al cellulare (seppur nel rispetto della legge) e una con un amico seduto di fianco a noi, sta nel fatto che il passeggero vede la stessa strada che vediamo noi , avverte quindi gli stessi pericoli e adatta la conversazione in base al pericolo, cosa che la persona al di là del telefono non può evidentemente fare.
Cellulari pericolosi in auto: parla con chi vuoi ma solo se è di fianco a te

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