I telefoni cellulari, in vent’anni di utilizzo intensivo, hanno raddoppiato il rischio dell’insorgere di tumori al cervello nell’essere umano. A lanciare l’allarme è il portavoce della International commission for electromagnetic safety, secondo cui “studi internazionale hanno dimostrato un aumento fino al 200% dei casi di tumore alla testa e in particolare al cervello legati all’esposizione alle microonde del telefonino” . La Commissione si schiera apertamente contro il Decreto sviluppo , che vorrebbe allargare le maglie dei criteri di misurazione dei campi elettromagnetici, aumentando la soglia di tolleranza legale senza tener conto degli effettivi impatti sulla salute pubblica. Il Decreto propone di spalmare la misurazione lungo un’intera giornata (24 ore), assorbendo così i picchi diurni, quando le onde raggiungono i 18-20 volt per metro. Per far cambiare idea al Governo, gli scienziati fanno leva anche sulla recente sentenza della Cassazione, che ha obbligato un’azienda a risarcire un dipendente malato di tumore al cervello, riconoscendo un legame tra le lunghe telefonate al cellulare effettuate per anni al lavoro e l’insorgere della malattia. Gli esperti suggeriscono infine di tenere a distanza l’apparecchio quando lo si utilizza, anche se lo sviluppo delle nuove reti (3G e 4G) con ripetitori e onde più forti, potrebbe fare a lungo termine più danni dei dispositivi stessi.
Cellulari raddoppiano rischi tumori al cervello

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