Amazonas , reality di Chilevision, la tivù cilena di Time Warner in poche settimane è stato capace di far esplodere una furiosa querelle tra cileni e peruvian i. I cileni, coerenti col nuovo trend ” se non è esotico il reality non è bello ” hanno spedito i loro concorrenti in un luogo particolare: l’Amazzonia peruviana. La scelta è caduta sul dipartimento di Loreto e su un villaggio di indios di etnia Bora alle porte di Iquitos. I Boras del reality non sono puri e incontaminati come certe tribù delle Andamane. Sono pochi, neanche 800, però abituati al contatto coi turisti e uno di loro, Aroldo Miveco, ha persino una pagina su Facebook. E proprio t ra Miveco e una starlette cilena, Tanza Varela nasce una piccola love story. I due si eclissano nella selva, poi ricompaiono trafelati con la tribù imbestialita per la mancanza di rispetto del loro giovane rappresentate. L’atmosfera si fa tesa. Un’altra televisione cilena decide d’intervistare Aroldo Miveco. Gli chiedono cosa è successo tra lui e la Varela. Lui non risponde alle domande. Così l’intervistatore lo incalza aggressivo: ” Non mi capisci? Davvero non capisci che ti sto chiedendo? Ma se te lo chiedo in lingua peruanita mi rispondi?” . Poi i conduttori del programma, Intrusos del canale La Red, hanno l’idea di raccontare gli indios Boras come fabbriche di pidocchi e la polemica esplode. Il Ministro peruviano degli affari Esteri Roncaglio insorge in favore dei suoi indios, un parlamentare indio, Eduard Nayap Kinin, esige un mega risarcimento se Chilevision non si scuserà coi Boras. Intanto a Iquitos l’atmosfera si surriscalda, l’ostilità è incontrollabile, al punto che la troupe di Amazonas decide di rientrare immediatamente in Cil e. All’aereoporto di Lima i concorrenti del reality e la produzione vengono accolti con bordate di fischi e insulti.
Cile e Perù in guerra per un reality

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