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10 Novembre 2008 | Attualità

Cina: dipendenza da internet, malattia pari all’alcolismo

                          La Cina potrebbe diventare il primo paese al mondo a definire la dipendenza da internet un vero e proprio disordine mentale, al pari dell’alcolismo o del gioco d’azzardo. Il ministero della salute cinese dovrebbe infatti adottare un nuovo manuale sull’internet-mania, definita ‘Internet Addiction disorder’ da un gruppo di psicologi cinesi dell’Ospedale Generale Militare di Pechino. I sintomi, scrive il quotidiano ufficiale ‘China Daily’ sono la navigazione su internet per più di 6 ore al giorno (che sostituisce il lavoro o lo studio), la tensione e l’irritazione che si creano nell’utente quando non riesce a connettersi alla rete. I web-maniaci dividono il loro tempo in 5 attività particolari: giochi online, visite nelle pagine pornografiche, reti sociali virtuali, acquisti attraverso internet e navigazione in generale. La Cina ha la popolazione di internauti più grande al mondo: 253 milioni, una quota-record (215 milioni negli Stati Uniti) che continua a crescere parallelamente all’aumento del Pil. Secondo gli esperti, i l 10% degli utenti che ha meno di 18 anni (4 milioni di persone circa) è costituito da veri e propri maniaci del web, dediti soprattutto ai giochi online. La cura, dicono gli esperti, è molto simile a quella dei disturbi di tipo simile: proibire la connessione a internet e sostituirla con attività in gruppo e occasioni di socializzazione nella vita reale. Della dipendenza dal web ha già parlato lo psicologo David Lewis, identificando una nuova sindrome: la discomgoogolation. Si tratta di una forma di inteso stress, dettata dall’impossibilità di accedere a internet. L’era moderna ci ha ormai abituati alla opportunità di consultare una moltitudine di informazioni con un semplice clic e questo ha causato una vera e propria dipendenza. Quasi metà dei cittadini britannici, ben il 44%, soffre di questo malessere; il 76% dichiara di non poter vivere senza internet, oltre il 50% naviga da una a quattro ore al giorno e il 19% passa più tempo online che con la propria famiglia nell’arco della settimana.

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