Ai consumatori piace sempre di più l’intrattenimento in formato digitale. A confermarlo è un’indagine dell’istituto PwC, intitolata Global entertainment and media outlook , secondo cui negli ultimi cinque anni la spesa per dischi, film e videogame su supporto fisico è diminuita in maniera significativa, e continuerà a farlo. Nel 2008, gli acquisti di cd, dvd e videogiochi nei negozi costituivano l’88% del giro d’affari complessivo del settore. Nel 2013, l’ammontare è sceso al 73% del totale ed entro il 2017 solo il 53% degli introiti verrà dalla vendita di supporti fisici . Film in streaming, mp3 (legali in questo caso) e portali per videogiocatori la fanno sempre più da padroni. Negozi online come Netflix, Amazon, iTunes e Spotify saranno il centro di gravità dell’intrattenimento globale , cui garantiranno quasi la metà dei ricavi, proiettando definitivamente il settore nelle nuove modalità di consumo. Il mercato digitale crescerà almeno del 5% nei soli Stati Uniti, raggiungendo i 2,2 miliardi di dollari. L’Europa seguirà il traino, mentre Cina e Brasile scopriranno i nuovi servizi. Si spenderà di più per accedere ai portali, meno per acquisire i file: una conseguenza della diffusione di smartphone e tablet, che favoriscono la fruizione in streaming. Agli utenti, il futuro non sembra dispiacere.
Cinema e musica, l’intrattenimento perde fisico

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