Il 93% dei cinema spagnoli (3.770 sale) ha chiuso ieri i battenti per protestare contro il progetto di legge sul cinema in discussione in parlamento. Una delle voci contestate dai gestori dei cinema è la regola che stabilisce che i cinema devono proiettare un film realizzato nella Ue per ogni tre pellicole extracomunitarie. La quota viene definita “inconstituzionale, ingiusta, inutile e inedita per qualsiasi altro paese confinante” e risponde alle pressioni dei produttori. La ministra de Cultura, Carmen Calvo, ha detto che tutti “hanno diritto a protestare, però la quota esiste dagli anni ’40”. I gestori di cinema chiedono anche al governo di limitare “l’abuso del dominio” delle major di Hollywood e di regolare le finestre fra l’uscita del film al cinema e la sua distribuzione in altri formati. Hanno protestato anche gli attori spagnoli che sostengono che la nuova legge li “ignora completamente”. Gli attori sono però favorevoli alle quote.
Cinema spagnoli chiusi per protesta

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