I cronisti ci sono e sono decisamente schierati in difesa della libertà d’informazione. E’ lo stesso presidente dell’Unione nazionale cronisti, Guido Columba, a ribadirlo, a Roma il 21 luglio, alla vigilia dell’avvio dell’esame del decreto legislativo del Governo sulle intercettazioni da parte della commissione Giustizia della Camera. “La commissione Giustizia salvaguardi la libertà di stampa – ha infatti dichiarato Columba – e con essa il diritto costituzionale dei cittadini ad essere informati che questo ddl vuole reprimere. Il diritto di cronaca è dei cittadini, i cronisti hanno il dovere di fare cronaca. Il governo, impedendo l’informazione sull’attività giudiziaria, farà si, ad esempio, che non si possa più scrivere di una società che sta truffando migliaia di piccoli risparmiatori. L’attuale formulazione degli articoli infatti impedirebbe ai cronisti di riferire sull’ attività della magistratura e delle forze di polizia, anche una volta che sia caduto il segreto di indagine e fino all’udienza preliminare. Per mesi, e a volte per anni, quindi i giornalisti non potrebbero raccontare nulla e i cittadini non vorrebbero a conoscenza che sono stati commessi reati di rilevante interesse sociale e cosa il sistema giudiziario ha fatto per punire i colpevoli”. “Una pietra tombale sulla libertà di stampa” per citare le parole di Spataro procuratore aggiunto di Milano. Da qui l’esigenza, secondo l’Unione nazionale cronisti, di avviare da subito iniziative in ambito locale per far vedere che i cronisti sono contro questa legge e per scendere in strada accanto alla Fnsi e all’ Ordine dei giornalisti con le loro articolazioni regionali. “Dalle proposte formulate – continua Columba – sono uscite alcune idee. Le principali parlano di sciopero totale, tipo black out, della richiesta di escludere gli “uomini pubblici” dall’applicazione della legge, del tentativo di intervenire su blog e siti dei parlamentari e ancora del coinvolgimento di sindacati e categorie sociali e professionali per ampliare la platea dei contrari. Non sono mancate neppure idee più “movimentiste” come quella dei colleghi veneti di distribuire volantini”. La protesta è appena cominciata. Per ogni aggiornamento sulla questione e per seguire, in tempo reale, gli aggiornamenti sulle iniziative si rimanda al sito www.piazzettavergani.org.
Columba: “La libertà d’informazione non si tocca”

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