Cosa succederebbe se il numero di click conteggiati sulle pagine pubblicitarie del web vedesse una sensibile diminuzione? A risentirne per primo sarebbe il colosso dei motori di ricerca Google, che degli introiti pubblicitari basati sulla soluzione pay-per-click ha fatto una delle sue entrate più redditizie. A mettere la pulce nell’orecchio a Google e agli altri operatori del settore è stato un rapporto di Starcom Usa, Tacoda e comScore. L’analisi ha evidenziato una flessione dei click del 7% durante il mese di gennaio e ha sottolineato che la maggior parte di essi proviene da una categoria relativamente ritretta di consumatori. Gli Heavy Clickers, ovvero quei consumatori definiti dalla ricerca come i più attivi in questo senso, rappresentano solo il 6% della popolazione. Aol ha affrontato la medesima questione nell’estate del 2007, rilevando che il 99% degli internauti, percentuale preoccupante per gli investitori, non clicca con frequenza mensile sulle pubblicità e il restante 1% lo fa una volta al mese.
comScore suona il campanello d’allarme al mondo delle pubblicità online

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