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11 Marzo 2008 | Attualità

Consiglio di Stato rinvia giudizio di merito su caso Petroni

Il Consiglio di Stato ha rinviato a data da destinarsi il giudizio di merito sul caso di Angelo Maria Petroni. Il consigliere di amministrazione Rai era stato revocato dal Ministero dell’Economia nel settembre scorso e reintegrato due mesi dopo dal Tar del Lazio. Lo scorso dicembre il Consiglio di Stato aveva negato la richiesta di sospensiva, presentata dal Ministero, della sentenza del Tar che aveva definito illegittima la revoca di Petroni. La decisione di rinviare il giudizio sul caso Petroni è stata presa perché il giudice della quarta sezione del Consiglio di Stato ha ritenuto opportuno “attendere il pronunciamento della Corte Costituzionale” sul conflitto di attribuzione sollevato dalla Commissione di Vigilanza Rai nei confronti del governo sul caso Petroni. Il 27 febbraio la consulta aveva decretato l’ammissibilità di tale conflitto riservandosi poi di esprimersi nel merito. Il cda Rai resterà in carica fino a fine maggio.

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Le testate internazionali dedicano ampio spazio all’Italia nelle ultime 48 ore, concentrandosi prevalentemente su questioni economiche, giudiziarie e di sicurezza. L’autorità antitrust italiana ha inflitto una sanzione da 98,6 milioni di euro ad Apple per presunte violazioni della concorrenza legate alla funzionalità App Tracking Transparency, accusa che la società californiana respinge fermamente annunciando ricorso. Sul fronte della politica estera, il ministro della Difesa Guido Crosetto conferma l’intenzione di Roma di mantenere una presenza militare in Libano anche dopo il ritiro programmato della missione UNIFIL per fine 2026, suscitando attenzione nei media mediorientali e internazionali. In ambito giudiziario, la procura di Milano archivia le indagini sui presunti sorvoli di droni russi sul Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea a Ispra: l’inchiesta rivela che i 21 allarmi registrati tra marzo e maggio erano falsi positivi causati da interferenze radio. Infine, il Senato italiano si appresta a votare la legge di bilancio 2026 tra tensioni nella maggioranza e polemiche sugli emendamenti dell’ultimo momento, con l’approvazione finale prevista entro fine anno.