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15 Luglio 2009 | Economia

Consumatori iraniani contro Nokia: “Aiuta il regime”

Per quanto meno esposta al clamore dei media internazionali, anche a causa di un ulteriore giro di vite attuato dal governo contro internet, continua la protesta ‘verde’ in Iran. L’opposizione al regime di Teheran, esplosa alla rielezione di Ahmadinejad, sta assumendo forme molteplici. Ultima in ordine di tempo, la contestazione dei consumatori contro Nokia. La casa finlandese sta infatti subendo un boicottaggio, come altre compagnie accusate di supportare il regime. I rivenditori della capitale hanno riferito di un forte calo della vendita (pari a quasi il 50% rispetto allo scorso mese) di telefoni Nokia. “La prima scelta degli iraniani è stata per anni la Nokia – ha raccontato un rivenditore di telefoni di Teheran, Reza – ma nelle ultime settimane è cambiata la prima scelta. Da quando si è diffusa la notizia che Nsn ha venduto un sistema di controllo elettronico al governo iraniano, l a gente ha deciso di comprare i prodotti di altre aziende, sebbene sappiano che i cellulari Nokia funzionano meglio perché hanno una migliore copertura in Iran” Il boicottaggio sta avendo un effetto domino che coinvolge altri nomi importanti delle telecomunicazioni locali: l’azienda statale di telefonia Tci, per esempio, oppure l’emittente radio-televisiva pubblica, che ha registrato un forte calo delle entrate pubblicitarie per il timore delle aziende di finire nella lista nera dei consumatori. Anche questa è resistenza e, oltre a non poter essere ignorata, è difficile da reprimere.

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