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30 Marzo 2007 | Innovazione

Contratto giornalisti: Biancheri dubbioso su un accordo con la Fnsi

Il presidente della  Fieg, Federazione italiana editori giornali, Boris Biancheri, sulla nuova proposta di tregua lanciata dalla Fnsi per il rinnovo del contratto giornalistico ha le idee chiare: “Tregua sì, ma un accordo mi lascia dubbioso ” ha risposto in occasione di un convegno sullo scenario futuro dei media. “Se facciamo un accordo e poi non succede niente – ha detto Biancheri – si passa alla contrattazione di secondo livello che attualmente è bloccata. Se si passa alla contrattazione di secondo livello il contratto nazionale è morto e tutti i problemi si risolvono a livello aziendale. Questo decreterebbe la fine del contratto nazionale”. Per Biancheri serve “un momento di riflessione” che però non deve essere “formalizzato. Diamoci tempo per riflettere insieme e per individuare i rimedi. Tutti sono pronti a individuare i sintomi del male, ma cosa bisogna fare per curarlo è più difficile”. Il presidente della Fieg ha sottolineato “il disagio profondo della carta stampata, per non parlare di crisi. C’è un reale calo di vendite e i conti non vanno e la pubblicità va ad altri settori . Anche internet è molto minaccioso. È evidente che in queste condizioni anche le regole di fondo di come si gestisce un’azienda si debbano modificare. Il problema cruciale è quello della flessibilità e della mobilità. Ora tutti se ne stanno rendendo conto”. La posizione della Fieg non è “dogmatica”: negli Usa, spiega Biancheri, “l’occupazione giornalistica è diminuita del 20%, mentre da noi la carta stampata impiega il 65% dei giornalisti italiani. Allora dobbiamo chiederci che cosa succede se la carta stampata muore”.

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