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6 Novembre 2013 | Economia

Corsa a quattro per guidare Microsoft

Microsoft è in cerca di un nuovo amministratore delegato , dopo l’addio annunciato da Steve Ballmer, che lascerà la carica entro l’estate del 2014. La compagnia americana avrebbe ristretto a quattro il numero dei candidati . In lizza per la successione ci sarebbero Alan Mulally , attuale ad di Ford, Stephen Elop , ex capo di Nokia e già dirigente di Microsoft, Tony Bates , ceo di Skype (controllato da Windows), e Satya Nadella , vicepresidente esecutivo del settore cloud aziendale. La casa di Redmond sembra essere orientata a una soluzione interna: con l’eccezione di Mulally, che si è guadagnato le credenziali di manager di successo dopo aver risollevato il disastrato gigante dell’auto, gli altri sono (o sono stati) pezzi grossi del management Microsoft. Alla società, che sta cominciando a beneficiare della partnership con Nokia (ora acquisita) e sembra avere finalmente un sistema operativo adatto al mondo mobile (Windows 8.1), serve un nome forte, capace di non dimenticare la tradizione ma di focalizzare le attenzioni su smartphone, tablet e contenuti digitali . Anche per questo, il più papabile tra i quattro sembra essere Stephen Elop , fido collaboratore di Bil Gates e Steve Ballmer, passato poi alla guida di Nokia (c’è il suo zampino nella cessione dei cellulari finlandesi a Microsoft, per 5,4 miliardi di euro) e ora disoccupato di lusso. Conosce tutti i meccanismi interni e ha grande esperienza sul settore mobile. L’ipotesi Mulally è intrigante: ha riportato in vita Ford, ha svecchiato la dirigenza e modernizzato la produzione, aggiornando la comunicazione. Il risultato è stato ottimo e anche per questo il manager vorrebbe rispettare il contratto, che lo lega alla casa automobilistica fino a fine 2014. Gli altri, al momento, hanno quotazioni più basse.  E’ probabile che l’ultima parola sulla scelta spetti, ancora una volta, a Bil Gates : il fondatore ha dichiarato di essere tornato a occuparsi con più interesse delle vicende Microsoft e il cda terrà il suo parere in grande considerazione. Il colosso del software resta, nel suo subconscio, un piccolo feudo moderno.

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