Trasformare i gusci di cozze da rifiuti a materiale per l’edilizia ecologica? È possibile secondo il progetto “GreenLife4Seas”, coordinato dal Politecnico di Bari in collaborazione con i centri di ricerca del Politecnico di Zurigo.
I gusci dei mitili sono composti al 95% da carbonato di calcio, una sostanza di natura inorganica che li rende incompatibili con il compostaggio. La quantità di scarti prodotti è quindi molti elevata: l’Italia è tra i primi dieci produttori mondiali di cozze e nei porti nazionali, entro i prossimi dieci anni, verranno bonificati oltre 3 milioni di metri cubi di sedimenti con un costo di quasi 180 milioni euro.
GreenLife4Seas introduce un trattamento di stabilizzazione meccanica dei sedimenti con leganti parzialmente sostituiti da una farina di gusci di mitili, un additivo innovativo e sostenibile che permette di ridurre l’uso del cemento nella stessa funzione. Il programma europeo Life ha finanziato con quattro milioni di euro il progetto “GreenLife4Seas”, un consorzio pubblico-privato italo-greco con 8 partner (fra cui l’Autorità del Pireo, uno dei più grandi porti del Mediterraneo).
Il progetto, che coinvolge Italia e Grecia, prevede la realizzazione di prototipi di frangiflutti e pavimentazione da esterni per banchine che verranno messe in opera nei porti della Spezia in Liguria, in quelli di Bari e Barletta in Puglia e nel Porto del Pireo ad Atene.
di Serena Campione