La bancarotta di Safin Cinematografica potrebbe costare sette anni di prigione a Vittorio Cecchi Gori. La società, attraverso cuiil produttore fiorentino gestiva diverse sale cinematografiche italiane (come il cinema Adriano di Roma), è fallita nel febbraio del 2008 a causa di un rosso di 24 milioni di euro. I magistrati avevano cominciato le indagini subito dopo la chiusura di Safin, coinvolgendo anche il braccio destro di Cecchi Gori, Luigi Barone, Edoardo De Memme ed Ettore Parlato (liquidatori della società), e Giorgio Ghini, componente del collegio sindacale. Per tutti, il pm Stefano Rocco Fava ha chiesto pene di reclusione che vanno dai 3 ai 5 anni. I reati contestati, a seconda delle diverse posizioni degli imputati, sono di bancarotta e omesso controllo sulla gestione della compagnia . La sentenza dovrebbe arrivare venerdì 1 febbraio.
Crac Safin, chiesti 7 anni per Cecchi Gori

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