Il governo cubano ha deciso di eliminare il sistema operativo Windows dai computer degli uffici statali e puntando su Linux e sul software libero. Adottando Linux, Cuba segue l’esempio di Venezuela, Brasile e Norvegia. La decisione è stata resa nota al termine della dodicesima confererenza informatica, la scorsa settimana, a L’Avana, e culminata nell’intervento del guru del free software Richard Stallman. A causa dell’embargo americano, l’isola è collegata al resto del mondo con internet soltanto via satellite nonostante alcune dorsali a fibra ottica usate per i collegamenti internazionali giacciano sul fondo del mare a pochi chilometri dalle coste cubane. Reporters Sans Frontières, però, considera L’Avana uno dei tredici paesi nemici di internet, a causa del divieto ai cittadini di connettersi alla rete attraverso computer privati e delle rigide norme che limitano la libertà d’espressione online.
Cuba migra verso Linux

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