L’avvocato di Jeremy Jaynes, uno fra gli spammer più temibili del mondo, ha affrontato la corte suprema della Virginia appellandosi, come nei migliori film giuridici, al Primo Emendamento che tutela la libertà d’espressione. Il suo cliente, che ha già rischiato fino a 20 anni di galera, si baserà su questa presa di posizione per fare causa allo stato la Virginia e veder ristabilita la sua fondamentale libertà d’espressione violata dalla legge anti-spam. Ma come può Jaynes che si è macchiato di un massiccio invio di email sponsorizzanti Viagra e altre pillole mettere in discussione o addirittura accusare il “Virginia Anti-Spam Act”? Stando a quello che afferma il suo avvocato, “non è assolutamente in discussione la necessità di regolamentare lo spam” ma il problema risiede nel fatto che “lo statuto della Virginia associa diverse pene criminali all’invio di mail non richieste di natura non commerciale”. In parole povere lo stato Usa accuserebbe l’invio anonimo di mail anche nel caso in cui essere non contenessero proposte commerciali e questo aspetto viola la protezione delle proprie opinioni espresse in forma anonima data dal Primo Emendamento.
Curiosa difesa legale di uno spammer che invoca la libertà d’espressione

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