L’iniziativa nasce nell’ottica di valorizzare realtà territoriali decentralizzate attraverso l’arte contemporanea. C’è tempo fino al 30 giugno 2024 per presentare i progetti e le candidature.
Nel 2026 verrà designata la prima Capitale italiana dell’arte contemporanea, un progetto che nasce sul modello della Capitale italiana della cultura e la Capitale italiana del libro. L’iniziativa è stata promossa dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e ha un duplice scopo: offrire una programmazione culturale votata a valorizzare l’arte contemporanea e il suo rapporto con il contesto urbano e territoriale e promuovere circuiti turistici alternativi, approfondendo le specificità e le potenzialità di città ingiustamente considerate “minori”.
Entro il 30 giugno 2024, i Comuni interessati a partecipare, in forma singola o aggregata, dovranno rispondere all’avviso pubblico presentando il proprio progetto, come da specifiche indicate nel bando. Tra gli obiettivi da perseguire: la riqualificazione di aree e spazi da destinare alla produzione e alla fruizione dell’arte contemporanea; la promozione delle competenze locali nel settore della creatività contemporanea, anche coinvolgendo i giovani talenti e gli artisti contemporanei nazionali e internazionali; la promozione dell’innovazione e dell’imprenditorialità nei settori visivi, performativi e creativi; l’implementazione delle nuove tecnologie e della sostenibilità nell’ambito dell’innovazione culturale.
Entro il 15 settembre, una commissione terza indipendente formata da cinque esperti di comprovata fama nel settore della cultura e delle arti visive contemporanee valuterà le candidature per selezionare un massimo di 5 progetti da presentare in audizione pubblica il 14 ottobre. Poi spetterà al Ministro ratificare la decisione finale della giuria entro il 30 ottobre. Prima della fine del 2024 si arriverà a individuare il progetto vincitore, ed erogare entro il 31 dicembre la prima tranche di 500mila euro (del milione di euro stanziato dal ministero) a favore della Capitale designata. La seconda tranche sarà messa a disposizione entro il primo semestre del 2025, per favorire lo sviluppo del progetto articolato che dovrà debuttare nel 2026.
Il sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni auspica la risposta di “molti piccoli Comuni, anche in forma aggregata. Nel bando si chiede anche di recuperare luoghi e lasciare opere permanenti sul territorio, con una visione di lungo termine. E questo ci aiuterà nell’intento di delocalizzare l’idea di città d’arte anche a beneficio di luoghi considerati minori, che nella contemporaneità possono trovare la loro dimensione, e ambire dunque all’internazionalità. Non è scontato che chi si occupa di arte abbia una visione verso il futuro, ma il ministero deve dare le gambe agli artisti di oggi e fornire risorse economiche all’arte contemporanea”.
di Antonietta Vitagliano