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12 Marzo 2024 | Attualità, Economia

Dall’Africa ad Arborea, dalle cozze alla libertà

Da alcuni anni il Comune di Oristano ha avviato partnerariati con il Senegal per condividere buone pratiche su sostenibilità e sviluppo. 

Si chiama proprio come un’azienda sarda che produce cozze (Nieddittas) il progetto internazionale Pétites Noires (in entrambi gli idiomi “le piccole nere) che si propone di migliorare le condizioni economiche delle popolazioni del Senegal grazie allo sviluppo di una filiera di eccellenza nell’allevamento delle cozze. A beneficiarne direttamente le 375 lavoratrici di una cooperativa senegalese. L’iniziativa ha portato in questi giorni in Sardegna una delegazione senegalese del Comune di Thiaroye sur Mer, dove l’Associazione Cooperativa COFLEC intende sviluppare la filiera di eccellenza nel settore della mitilicoltura, per favorire l’emancipazione, l’autodeterminazione, il benessere femminile e giovanile.

Fra le varie tappe la delegazione ha visitato proprio lo stabilimento Nieddittas di Arborea per un primo scambio di informazioni utili a sviluppare buone pratiche in Senegal. Erano presenti il Sindaco di Oristano Massimiliano Sanna e l’Assessore alle Attività produttive Valentina de Seneen, Yayi Bayam Diouf (Presidente Associazione cooperativa COFLEC), Maria Giovanna Lai e Aly Cisse (Associazione SANDALIA ONLUS), Gianluigi Matta (Associazione VIDA Sardegna Soccorso), Mauro Coni (Dipartimento Ingegneria dei Materiali dell’Università di Cagliari), Giacomina Cadau e Mara Mangia (Servizio ricerca e sviluppo di Sardegna Ricerche). A guidare la visita all’impianto di Arborea Cristiana Mura (Team Qualità e Sicurezza Alimentare di Nieddittas) e Sara Fasolino (Team Marketing di Nieddittas).

Il progetto porta la firma dei Comuni di Oristano, capofila dell’iniziativa, e Thiaroye sur Mer ed è finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo nel quadro del “Progetto Reti al Lavoro”, avviato dalle Regioni Piemonte e Sardegna. “Pétites Noires” ha una valenza non solo economica, ma soprattutto sociale, valorizzando il ruolo delle donne in Senegal. Il Collettivo delle donne senegalesi contro l’emigrazione irregolare (COFLEC) è stato fondato da Madame Yayi Bayam Diouf. Lei, che come tanto ha vissuto una triste storia di emigrazione irregolare avendo perso il suo unico figlio in una traversata del mare verso l’Europa alla ricerca di fortuna, ha fondato il COFLEC insieme ad altre donne senegalesi per offrire una valida alternativa ai giovani africani che rischiano la vita nei viaggi della speranza, lungo le rotte dell’emigrazione.

Gli ospiti degli stabilimenti Nieddittas hanno potuto conoscere da vicino le diverse fasi della lavorazione delle cozze, dalla depurazione alla selezione fino al loro confezionamento. E naturalmente non poteva mancare una degustazione del prodotto locale che ha anche un valore concreto nel contesto del progetto. “Siamo orgogliosi di aprire le nostre porte a un gruppo di lavoro che, a migliaia di chilometri di distanza, ha messo l’allevamento delle cozze al centro di un progetto per favorire l’emancipazione, l’autodeterminazione e il benessere femminile e giovanile attraverso la mitilicoltura e la trasformazione ittica, contribuendo a contrastare il fenomeno dell’emigrazione clandestina”, spiega Cristiana Mura di Nieddittas.

Grazie al partenariato vogliamo proporre soluzioni sostenibili per le produzioni a mare – ha aggiunto l’Assessora alle Attività produttive del Comune di Oristano, Valentina De Seneen. “Con il progetto “Pétites Noires – spiega il Sindaco Massimiliano Sanna – puntiamo al trasferimento nel paese africano delle migliori pratiche di mitilicoltura sostenibile praticate in Sardegna. Lo facciamo attraverso un progetto di sviluppo territoriale che coinvolge una cooperativa di 375 donne pescatrici della regione di Dakar

di Daniela Faggion

Delegazione dal Senegal ad Arborea - Cozze Nieddittas
Di <a href="https://www.telepress.news/author/daniela-faggion/" target="_self">Daniela Faggion</a>

Di Daniela Faggion

Emiliana di nascita, non ho ancora deciso dove mi piacerebbe mettere radici: nel frattempo sto in prestito a Milano dal 2000. Giornalista pubblicista dal 2003 e professionista dal 2006, ho lavorato per diversi media e pubblicato due libri. Scrivo per Telepress dal 2022 e mi occupo di attualità, scienze, ambiente, ed enogastronomia, sempre per raccontare l'Italia vista dal mondo e l'Italia in giro per il mondo.

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