Sullo European Journal of Archaeology lo studio di un team di ricercatori americani in collaborazione con due tatuatori professionisti
Fra le varie idee per un tatuaggio quella di ispirarsi a un essere umano della preistoria è certamente originale, ancor più se lo si fa per motivi scientifici. Due tatuatori professionisti, infatti, hanno ricostruito l’antica tecnica utilizzata per disegnare il corpo di Ötzi e ha inciso sulla propria pelle gli stessi segni di 5.300 anni fa. L’opera è stata condotta in collaborazione con un team di ricercatori americani, che ha poi pubblicato un articolo in merito sullo European Journal of Archaeology pubblicato dall’Università di Cambridge.
I tatuaggi al carbone sul corpo dell’uomo del Similaun sono stati realizzati perforando la pelle con uno strumento appuntito in osso o rame, attraverso una tecnica simile a quella che i tatuatori contemporanei chiamano ‘hand poke’, cioè pungendo la pelle con uno strumento appuntito, in osso o in rame. Sessantuno in tutto i segni ritrovati sulla mummia conservata al Museo archeologico di Bolzano, fra zona lombare, addome, polso sinistro e arti inferiori. Guidati dall’archeologo del Tennessee Aaron Deter-Wolf, i ricercatori e i due tatuatori Danny Riday e Maya Sialuk Jacobsen hanno lavorato insieme per ricostruire la tecnica usata da Ötzi.
I due artisti hanno riprodotto alcuni disegni sulla gamba di Riday, sperimentando otto tipi di strumenti (ossa di animali, ossidiana, rame, zanne di cinghiale e un moderno ago d’acciaio) e quattro diverse tecniche di tatuaggio (hand tapping, hand poking, incisione e tatuaggio subdermico). I ricercatori, intanto, hanno documentato il processo di guarigione della pelle e gli esiti così da confrontarli con Ötzi. Strumenti simili ai punteruoli usati sull’uomo del Similaun sono stati trovati nella regione alpina in cui è stato recuperato ma non erano mai stati riconosciuti come strumenti per i tattoo.