La Rai deve eliminare la dannosa influenza della politica italiana sulle scelte editoriali della tv di servizio pubblico. Queste le linee guida della riforma presentata dal ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni nei giorni scorsi. Il primo ciclo di consultazione pubblica dovrebbe tenersi il 30 e 31 gennaio. Lo ha confermato lo stesso ministro Gentiloni. L’appuntamento “sarà preceduto da un incontro-confronto in sede europea, a Ginevra – ha detto Gentiloni – che si terrà probabilmente il 23 gennaio. Stiamo inoltre preparando altri grandi eventi per il prosieguo della consultazione”. Intanto si annuncia un terremoto politico con l’opposizione per voce di Paolo Romani, vicepresidente del gruppo di Forza Italia alla Camera e componente della Commissione di Vigilanza, che chiede una maggiore partecipazione delle forze politiche alla riforma della tv di Stato. Replica Giuseppe Giulietti dei Ds preoccupato che la strategia dell’opposizione sia quella di rallentare l’iter di riforma. Alla situazione italiana guarda con interesse il mondo finanziario europeo, che sulle pagine del britannico Financial Times ha dedicato un articolo nell’edizione di ieri. ”Se Gentiloni riuscirà a convertire le sue idee in legge – scrive il ‘FT’ – creerà qualcosa che molti in Italia hanno ritenuto a lungo impossibile, un’area della vita pubblica non pervasa dalle passioni e rivalità politiche”. Un’interferenza politica che per la tv, in particolare, secondo il ‘Financial Times’, risale ”all’avvio delle trasmissioni Rai, nel 1954” Il primo ciclo di consultazione pubblica sulle linee guida per la riforma della Rai dovrebbe tenersi il 30 e 31 gennaio. Lo ha confermato lo stesso ministro Gentiloni. L’appuntamento “sarà preceduto da un incontro-confronto in sede europea, a Ginevra – ha detto Gentiloni – che si terrà probabilmente il 23 gennaio. Stiamo inoltre preparando altri grandi eventi per il prosieguo della consultazione”.
Ddl Gentiloni, la tv tra politica e riforme

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