Anche la rete sceglie la via del silenzio per protestare contro il decreto Alfano. Il 14 luglio, giornata scelta dai giornalisti per manifestare il loro dissenso nei confronti della proposta di legge sulle intercettazioni , sarà caratterizzato dalla presenza di un banner di protesta (nella foto) sui blog che sottoscriveranno l’iniziativa. ” Non si tratta di un’adesione allo sciopero dei giornalisti, ma di una protesta della Rete italiana contro un provvedimento che avrà l’effetto di disincentivare l’uso dei blog e delle libere piattaforme di condivisione dei contenuti” , hanno spiegato i promotori Alessandro Gilioli, caporedattore de L’Espresso blogger, e Guido Scorza, docente di diritto informatico. ” I blogger – dice la nota – sono già oggi del tutto responsabili, in termini penali, di eventuali reati di ingiuria, diffamazione o altro: non c’é alcun bisogno di introdurre sanzioni insostenibili per i ‘citizen journalist’ Chiediamo ai blog e ai siti italiani – conclude – di fare una giornata di silenzio, con un logo che ne spiega le ragioni, nel giorno in cui anche i giornali e le tv tacciono. E’ un segnale di tutti quelli che fanno comunicazione che, insieme, dicono al potere: ‘Non vogliamo farci imbavagliare’ ” A far insorgere il popolo della rete è stato il cosiddetto “ obbligo di rettifica“ imposto al gestore di qualsiasi sito informatico (dai blog ai social network come Facebook e Twitter fino a …. ) che, stando a quanto spiegato da Gilioli e Scorza, ” a nziché censurare direttamente i siti e i blog li mette in condizione di non pubblicare più o di pubblicare molto meno, con una norma che si nasconde dietro una falsa apparenza di responsabilizzazione ma che in realtà ha lo scopo di rendere la vita impossibile a blogger e utenti di siti di condivisione”. Vieni a trovarci su Facebook
Decreto Alfano: il 14 luglio la protesta corre anche sul web

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