La città dell’uomo è il sottotitolo scelto per la nuova Domus da Nicola Di Battista , che, con il numero in edicola il 10 di settembre, succede a Joseph Grima alla direzione della rivista internazionale di architettura. Già assistente alla direzione di Mario Bellini dal 1990 al 1991, e vicedirettore con Vittorio Magnago Lampugnani fino al 1996, quello di Di Battista è un ritorno a casa. Nicola Di Battista riprende il concetto del ritorno “ all’uomo” che significa inserirsi nel suo ambiente, innestarsi nelle sue tradizioni, valorizzare la collettività, rispondere alle sue esigenze e soprattutto ripartire dai suoi valori. Il direttore scrive nel suo primo editoriale: “ Oggi noi scegliamo come nuovo motto la città dell’uomo, ricordando Giuseppe Lazzati e Adriano Olivetti, che di questo pensiero sono stati gli ultimi, in ordine di tempo, convincenti estensori. Riteniamo che, oggi, affiancare alla scritta Domus le parole ‘città’ e ‘uomini’ possa essere un buon punto di partenza per riaffermare un’urgenza e una necessità che di nuovo devono porsi alla base di possibili innovazioni nel campo dell’architettura, porsi come solide e forti fondamenta di una rinnovata stagione di progresso e civiltà”. Di Battista ha chiamato al suo fianco un Collegio dei Maestri formato da alcuni tra i più importanti e riconosciuti protagonisti dell’architettura contemporanea: David Chipperfield, Kenneth Frampton, Hans Kollhoff, Werner Oechslin e Eduardo Souto de Moura. La rivista, che si presenta con un progetto grafico completamente nuovo, avrà più rubriche . Due grandi blocchi la connoteranno: una sezione Progetti – per le architetture pubbliche e private, gli interni, il design, l’arte e altro – e una seconda sezione, chiamata Coriandoli , strettamente di servizio, “ dove vorrei mettere tutto quello che serve all’architetto per fare bene l’architetto” , dice il nuovo direttore.
Di Battista riporta Domus verso l’uomo

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