L’84esimo premio letterario Viareggio si è celebrato ieri sera, con il verdetto della giuria, presieduta da Simona Costa. Paolo Di Stefano , giornalista e scrittore, vince la sezione narrativa con il suo Giallo d’Avola (Sellerio), legal-thriller in terra contadina che ricostruisce un fatto vero datato 6 ottobre 1954, ma allo stesso tempo analizza in profondità l’animo umano. Enrico Testa si aggiudica la poesia con la raccolta Ablativo , edita da Einaudi, che aveva già avuto quest’anno il premio Pascoli. Nella saggistica emerge il volume Il compagno dell’anima. I greci e il sogno (Raffaello Cortina editore), del grecista Giulio Guidorizzi . Emilio Gentile ha ricevuto il premio del Presidente per il suo saggio E fu subito regime. Il fascismo e la marcia su Roma (Laterza). Assente come annunciato Aldo Busi, nella terna per la narrativa con El especialista de Barcellona , che nei giorni precedenti aveva polemizzato duramente con la manifestazione. Esulta Di Stefano, il consacrato vincitore della narrativa: “Il premio Viareggio nella percezione degli addetti ai lavoro, scrittori in primis, resta il riconoscimento meno mercantile e più qualificato per la tradizione che vanta e per il meccanismo di votazione”.
Di Stefano vince il premio Viareggio

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