Siamo quello che leggiamo. A dirlo è una ricerca della Ohio State University , secondo cui l’esperienza di lettura di un libro porta non solo a un’identificazione subconscia con il personaggio letterario, ma anche a simularne le gesta e l’atteggiamento nella vita reale. Lo studio si basa su una serie di test compiuti su cinquecento diversi volontari. Analizzando le risposte a questionari e le reazioni monitorate nella vita di tutti i giorni, si è scoperto per esempio che l’incontro con storie in cui predominano personaggi con un forte senso civico e una forte coscienza politica spinge i lettori ad andare a votare con più decisione. Anche la tempistica con cui vengono rivelati particolari decisivi (come l’orientamento sessuale) nella definizione dei personaggi influisce nel rapporto tra opera e lettore, e sull’impatto che l’opera ha su di esso: “Rivelazioni precoci evidenziano una differenza maggiore fra lettore e protagonista, rendendo di fatto impossibile al primo di calarsi nei panni del secondo”, dicono i ricercatori. Nella costruzione della simbiosi tra libro e lettore ha un ruolo chiave anche l’ambiente in cui si fruisce del testo : posti quieti e aperti stimolano una maggiore disponibilità verso la storia e all’immedesimazione. Alla larga da luoghi stretti e dai romanzi su serial killer e affini, dunque.
Dimmi cosa leggi e ti dirò chi sei

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