L’ Audiencia Nacional spagnola ha deciso di non decidere. L’alta corte, insomma, ha preferito delegare la responsabilità di stabilire quali siano le direttive attorno alle quali costruire la giurisprudenza relativa al diritto all’oblio . In Spagna sarebbero ormai almeno un centinaio le richieste giunte in tribunale da parte di altrettanti cittadini desiderosi di veder cancellate da Google t racce imbarazzanti del proprio passato. L’Audiencia Nacional, di fronte a tali richieste, non se l’è però sentita di prendere decisioni che avrebbero definito regole di importanza strategica ed ha pertanto delegato l’onere a un livello più alto: la Corte di Giustizia europea. Google da parte sua avrebbe preso una posizione molto diplomatica, basata più sul “come” che non sul “se”: il motore di ricerca è insomma aperto all’accoglimento del diritto all’oblio, ma chiede che il tutto possa essere posto in essere con modalità opportune, difendendo al tempo stesso l’imprescindiblità della libertà di espressione.
Diritto all’oblio, ancora indecisione

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