L’argon, arrivato grezzo dal Colorado, è stato purificato in Sardegna e serve a un esperimento dell’Infn per scoprire i segreti dell’Universo.
(Fanta)scienza nel cuore del Sulcis
Nella miniera di Monte Sinni, nell’ex zona mineraria del Sulcis, è stato distillato il primo argon utile a rivelare la materia oscura. Se fossimo ancora negli Anni Novanta, penseremmo a un copione di X-Files, invece Dana Scully e Fox Mulder questa volta non c’entrano, anche se il materiale dell’esperimento arrivava proprio dagli Stati Uniti: il gas argon giunto grezzo e a bassissima radioattività in Sardegna, infatti, è stato estratto dai pozzi sotterranei del Colorado.
Che cos’è la materia oscura
La materia oscura è una sostanza di cui si suppone l’esistenza, sulla base di osservazioni astrofisiche, ma che ad oggi non è stata mai realmente osservata. L’argon distillato in Sardegna, nell’ambito del progetto Aria-Carbosulcis, serve proprio per il funzionamento della tecnologia che sottende al rilevatore di particelle di materia oscura.
Tra Sardegna, Abruzzo e Universo
L’argon deve essere distillato dallo stato grezzo in cui si trova in natura per essere impiegato dal rivelatore DarkSide-20k: altro nome da serie di fantascienza per lo strumento dei laboratori nazionali del Gran Sasso dell’Infn, il cui obiettivo è appunto trovare la materia oscura. Gli esperimenti effettuati per la prima volta con la colonna prototipo Seruci-0 dell’impianto di Aria e relativi alla distillazione criogenica isotopica dell’argon sono stati raccontati anche da The European Physical Journal C.
di Daniela Faggion