Dopo il voto della Camera sul rifinanziamento della missione in Afghanistan, la situazione dell’inviato di Repubblica Daniele Mastrogiacomo si è fatta più complicata. Ora i talebani vogliono il ritiro delle nostre truppe dal Paese. La richiesta arriva da un portavoce dei talebani. Ma che siano gli stessi ad averlo rapito a dettare le condizioni ci sono molti dubbi. Ieri i talebani avevano riferito che avrebbero liberato l’inviato di Repubblica se avesse dimostrato di non essere una spia. Il portavoce dei taleban mullah Hayatullah Khan ha detto oggi che gli studenti coranici hanno cambiato idea dopo il voto della Camera italiana a favore del rifinanziamento della missione italiana in Afghanistan: ”Questo voto – ha detto il portavoce con un telefonata alla Reuters da un luogo non identificato – mette in pericolo la vita del reporter”. L’uomo ha aggiunto che l’ennesima richiesta di ritiro delle truppe italiane e’ venuta dal mullah Dadullah in persona, uno dei comandanti di maggiore spicco dei guerriglieri ultra-fondamentalisti, il cui gruppo sarebbe quello che tiene Mastrogiacomo prigioniero. Khan ha aggiunto che la richiesta di ritirare le truppe italiane viene dal mullah Dadullah, il capo talebano le cui milizie sembrano avere in mano Mastrogiacomo. ”Stiamo aspettando la risposta dei governi italiano e afghano”, ha concluso il portavoce. Lo stesso Hayatullah ha aggiunto comunque che Mastrogiacomo “sta bene, è a posto. Il giornalista continuerebbe a essere sottoposto a interrogatorio dai suoi carcerieri. Frattanto un altro presunto rappresentante dei Talebani, Qari Mohammed Yusuf, ha sollecitato il rilascio di tre portavoce del movimento; ieri era stata chiesta la liberazione di due di loro, arrestati di recente nello stesso Afghanistan e in Pakistan. La sensazione è che diversi gruppi si stiamo approfittando della situazione per fare le loro richieste. Anche il governo afgano non ha le idee chiare su chi abbia rapito Daniele Mastrogiacomo. Il portavoce del ministero dell’Interno Zemaray Bashary ha detto oggi all’ANSA che si stanno effettuando le ricerche del giornalista nelle province di Helmand e Kandahar ”ma non sappiamo ancora chi lo ha rapito. Non possiamo dare credito alle affermazioni dei Taleban”, ha aggiunto Bashary, contattato per telefono. ”Non sappiamo neanche esattamente dove, come e quando è stato rapito” Il ministero degli Esteri italiano ha chiesto cautela ai mezzi di informazione nel diffondere informazioni «confuse e non verificate» Le notizie sul caso del giornalista in mano ai talebani, che «continuano a essere diffuse», ha sottolineato il ministero degli Esteri, «purtroppo contribuiscono a rendere più difficile l’impegno profuso dalle istituzioni e da quanti con esse collaborano per favorire quanto prima la liberazione del nostro connazionale»
Dopo voto alla Camera cambiano le condizioni per la liberazione Mastrogiacomo

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