Il faro delle e-lezioni si sposta sulla Gran Bretagna – dopo Francia e Usa – dove si inizia a giocare la partita elettorale in vista delle prossime consultazioni che vedranno l’astro nascente dei Tories, David Cameron, scalare le classifiche di gradimento in Patria e anche all’estero. Anche grazie a internet. Per il leader dei conservatori britannici, ora all’opposizione, il web dovrà essere lo strumento principale per diffondere la democrazia partecipativa tra il popolo. Lo fa volendo rimettere le mani sul progetto, dell’attuale premier Tony Blair, chiamato e-petitions , nato nel novembre scorso, che permette di creare petizioni online e portarle all’attenzione della politica britannica. Finora il sistema è funzionato solo in un senso, con la raccolta di firme per le petizioni. E’ sempre mancata la risposta politica. Ora Cameron forza la mano e lavora a un progetto per far diventare le petizioni elettroniche un punto fermo della futura agenda politica del paese. Dalle e-petitions alla discussione in parlamento il passo dovrà essere breve, anzi brevissimo con i parlamentari pronti a discutere delle mozioni presentate dagli elettori.
E-LEZIONI: GB, Cameron alla guerra delle e-petitions

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