Hillary Clinton inaugura il servizio di text messaging nella sua campagna verso la Casa Bianca. Lo ha già fatto Edwards e a breve lo seguirà Obama. Ma ci si interroga sulla reale necessità del tutto: anche questo è spamming? Dopo aver visto i candidati alle primarie di partito sfidarsi a colpi di web 2.0, gli Usa tornano a guardare al “vecchio” telefono cellulare. Al via la campagna “via sms” dei Democratici. Ha iniziato il senatore John Edwards contro la guerra in Iraq, è in pista la senatrice Hillary Clinton per tener informati i suoi sostenitori e a breve ci proverà anche il senatore Barack Obama. Il feddback è finora discreto: 6mila persone hanno dato l’ok per l’iniziativa di Edwards. A cosa serve il servizio di sms per la campagna della ex first lady? Il portavoce della sua campagna specifica che si potrà essere informati sugli spostamenti di Hillary con messaggi e foto, rimanere in contatto con gli eventi che la riguardano nella zona di interesse del sostenitore. Curioso il fatto che una volta iscritti alla mailing list non ci si possa cancellare. Ha provato il giornalista Justin Obermandel sito techPresident.com, ivano. Indietro non si torna, anche a costo di figuracce.
E-LEZIONI: USA 2008, Democratici alla prova dell’sms

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