Lo ha stilato FederBio per chiedere al governo di semplificare un settore sempre più cruciale. E intanto si usano meno pesticidi.
FederBio indirizza al Governo italiano il manifesto con le istanze della categoria, in rappresentanza di 50mila agricoltori biologici e biodinamici. Prima richiesta: semplificare la burocrazia, a partire dall’istituzione di un sistema nazionale unico di certificazione, con regole chiare, tariffe uniformi e piani di controllo standard approvati da un’Autorità competente, anche quella riconosciuta a livello nazionale.
In un momento in cui è forte l’attenzione sulla qualità del cibo e sulla sua sostenibilità ambientale, investire nel biologico da parte delle istituzioni appare una mossa particolarmente sensata. I produttori di FederBio considerano cruciale una Commissione Unica Nazionale per definire i prezzi a partire dai costi reali che devono sostenere, sia per la certificazione sia per la scelta di non impiegare diserbanti, fitofarmaci e fertilizzanti chimici di sintesi.
A livello nazionale la superficie agricola utilizzata (Sau) destinata a biologico in Italia ha raggiunto il record storico di 2,3 milioni di ettari, pari a quasi il 19% del totale. In parallelo, aumentano anche gli operatori biologici (93mila, +7,7% rispetto al 2021) di cui circa 80mila produttori, il numero più consistente tra i Paesi dell’Unione europea.
Secondo Coldiretti, i terreni coltivati a biologico sono destinati per il 43% a seminativi come grano, orzo e avena, per il 28% a superfici dedicate a prati e pascoli per il bestiame, per il 24 % a colture permanenti come frutteti, oliveti e vigneti e per il 2,5% a ortaggi. Una maggiore offerta contribuisce a e trae giovamento da una maggiore domanda: così il valore del mercato interno dei prodotti bio è arrivato a 3,7 miliardi destinati per il 45% all’acquisto di frutta e verdura, per il 22% al settore lattiero-caseario e per l’11% a cereali e pasta.
La tendenza bio ha avuto anche un risvolto positivo sul complesso dell’agricoltura italiana, che nel 2021 ha visto diminuire l’uso di pesticidi 43% rispetto al 2015-17. Il dato emerge dall’aggiornamento dei dati sulle tendenze nell’uso e nel rischio dei fitosanitari nell’Ue, che vede l’obiettivo del 50% entro il 2030: “I target della Strategia Farm to Fork possono essere raggiunti”, si legge in una nota della Commissione europea.