Continua la protesta degli editori europei contro Google News. I rappresentanti della stampa continentale hanno chiesto alla Commissione europea di non interrompere l’indagine sull’aggregatore di notizie online del motore di ricerca, accusato di concorrenza sleale ed elusione del diritto d’autore. Secondo Bruxelles, Google sfrutterebbe la sua posizione di forza per imporre condizioni e dinamiche a lei favorevoli nel mercato della pubblicità e dell’informazione via internet. La società americana, da par suo, ha per anni ribadito la sua posizione di totale regolarità, senza convincere le autorità continentali, e a inizio 2014 ha presentato un documento in cui si dice disposta a mediare le proprie posizioni. Gli editori chiedono all’Ue di non accettare il compromesso con Google e di continuare a indagare , costringendo il colosso di Mountain View a rivedere in toto le sue politiche: il documento redatto da BigG non garantisce infatti che l’azienda smetterà di utilizzare contenuti di terzi per proporre al pubblico il proprio notiziario, incrementare il traffico online sulle sue pagine e rimpolpare così gli introiti derivanti dalla pubblicità. La minaccia di una multa salata potrebbe spingere i vertici di Google a fare ulteriori passi indietro . Da Bruxelles ipotizzano un’ammenda fino a 5 miliardi di dollari, e se diversi Paesi stanno provando in solitaria a risolvere i rapporti tra l’informazione locale e la multinazionale del web (Francia e Germania su tutte), la posizione dell’Unione europea determinerà il futuro della diatriba: Google News potrebbe essere la cruna per destabilizzare l’impero di Mountain View e il suo domino economico-culturale sull’internet moderno.
Editori d’Europa, fronte anti-Google

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