Si discute del presente e del futuro dell’editoria d’informazione a Torino . Del domani ci sono pochissime certezze: una di queste, il giornalismo sarà sempre più online e digitale. Resta il fatto che, attualmente, il 93% dei ricavi del settore derivi ancora dalle edizioni cartacee , dove la pubblicità – anche se in drastico calo – rende di più e dove le tirature anche se diminuite – fruttano ancora soldi importanti. La 66esima edizione del World Newspaper Congress rappresenta un’industria che nel 2013 ha fatturato 163 miliardi di dollari, il 13% in meno di quanto raccolto nel 2008 , anno in cui la crisi del settore, latente da tempo, deflagrò insanabilmente. Dopo intere stagioni passate a boccheggiare, alla ricerca di introiti difficili da reperire, il settore sembra in lieve ripresa e, per la prima volta nell’ultimo lustro, il trend non è negativo. Il declino della carta tuttavia, non è ancora rintuzzato dalla crescita delle attività (e delle rendite) digitali. Le entrate pubblicitarie dei giornali in rete sono salite dell’11% lo scorso anno, e dal 2008 l’incremento è stato del 47%, ma il volume d’affari in molti paesi resta basso, tanto che le news online fruttano solo il 7% delle entrate degli editori. A sostenere il settore, negli ultimi tempi, è stato lo sviluppo dei mercati asiatici (+6,67% delle copie cartacee in cinque anni), con India, Cina, Malesia e Indonesia a fornire un bacino d’utenza enorme. Bene anche Medio Oriente e Africa (+7,5%), mentre Nord America ed Europa sprofondano con -10 e -23% rispettivamente. Non esiste prospettiva al di fuori del web, questo è chiaro, ma per rendere profittevole l’editoria in rete serve una vera e propria riorganizzazione industriale che punti sui dispositivi mobili, su prodotti personalizzati e di settore per cui gli utenti siano disposti a pagare. La svolta delle news per smartphone e tablet sembra l’unica possibile per gli editori, ma servirà poi convincere i lettori che l’informazione gratuita non è la sola, e gli investitori che le notizie sono ancora centrali nei processi mediatici e sociali, così da essere ottimo veicolo per la pubblicità. Anche su internet, unica via praticabile per il giornalismo di domani.
Editori e giornali a congresso sul digitale

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