Un giudice aveva disposto il blocco dell’accesso a YouTube in Egitto per un periodo pari a un mese, per via della presenza di contenuti ritenuti blasfemi sul portale di video sharing gestito da Google. Il riferimento è al trailer de L’Innocenza dei Musulmani , di cui si è già parlato ampiamente lo scorso anno quando il suo debutto in rete provocò violente proteste e l’uccisione di oltre 50 persone. Oggi sulla questione è intervenuto il ministro delle Comunicazioni del paese, ricorrendo in appello contro la decisione. Le spese legate alla messa in atto del provvedimento sarebbero troppo elevate. Alla richiesta si unisce anche un’organizzazione attiva per garantire la libertà d’espressione, chiedendo di ritirare l’ordinanza che risulterebbe lesiva per oltre 80 milioni di abitanti egiziani. Nel frattempo Google ha già bloccato l’accesso alla clip incriminata nel territorio , mostrando così la propria disponibilità a intervenire nel caso di contenuti ritenuti offensivi per la cultura o le tradizioni locali.
Egitto, bloccare YouTube costa troppo

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