“Ho perso lungo la strada una gamba, un polmone e un pezzo di fegato. Eppure devo dirlo e devo farlo adesso: per me è stato un periodo felice, ricordo quegli anni come alcuni dei più belli della mia vita” sono le parole scritte da Albert Espinosa , autore del libro Braccialetti Rossi da cui è stata tratta la fiction omonima campione d’ascolti su Rai 1 ospite di Che tempo che fa . Fabio Fazio sottolinea: se non fosse stato un ex malato di cancro a scrivere questo libro, farebbe arrabbiare. Come possono esserci nella stessa frase le parole cancro e felice ? “Quando cambia l’universo cambiano anche le domande – racconta sorridente – non è triste morire, ciò che è triste è non vivere intensamente. E poi ad aiutarmi c’è sempre stato il mio grande senso dell’umorismo ”. Senso del humour che mette subito alla prova raccontando di quando ha seppellito la sua gamba amputata: “Sono l’unico che può dire veramente di avere un piede nella fossa, e poi mi hanno amputato la sinistra quindi mi alzo sempre col piede giusto”. A 24 anni il medico ha tracciato una riga rossa sulla sua cartella e gli ha detto “ sei guarito” e lui ha urlato di gioia. Ora mostra fiero il suo braccialetto rosso, il primo che gli hanno dato quando l’hanno informato di essere malato. Lo porta ancora sempre con sé e non l’ha regalato neppure a Steven Spielberg quando lo ha incontrato a Los Angeles perché sta facendo la versione americana della fiction.
Espinosa: il braccialetto rosso mi ha salvato

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