Il secondo rapporto sulla tv digitale terrestre in Europa, presentato da DgTvi, ha evidenziato come il Vecchio Continente stia procedendo a passo spedito in direzione della tv digitale e l’Italia rischi di restare il fanalino di coda. Nel Regno Unito a fine 2007 le abitazioni digitali saranno più del 90%, in Francia quasi il 60% , in Italia e Spagna si avvicineranno al 50% e in Germania poco più del 40%. Il tallone d’Achille del nostro paese è rappresentato dalla mancanza di chiarezza: i governi inglese e tedesco hanno subito stabilito zone e tempi dello switch off, la Francia ha stabilito le regole per l’assegnazione delle frequenze, in Spagna esiste un piano per aree tecniche ancora da implementare, mentre in Italia la ‘deadline’ per lo switch off è stata prima fissata al 2006 e poi spostata al 2008 e al 2012 . Il Dtt è la piattaforma più sviluppata : in Gran Bretagna la diffusione è del 36%, in Francia, Italia e Spagna vicino al 20% e in Germania 10%. Una spinta importante viene dalla vendita di televisori integrati (con sintonizzatore digitale), che in Italia e Francia diventerà un obbligo : nel nostro Paese a ottobre 2007 ne sono stati venduti circa 170 mila, contro i 27 mila di ottobre 2006. In Gran Bretagna e Francia i canali Dtt raggiungono un’audience sufficiente ad attrarre pubblicità mentre In Spagna e Italia le stime indicano costi e ricavi poco significativi, in linea con i dati di share, ancora bassi (8,1% e 2,7%, simulcast incluso) in rapporto con la presenza della piattaforma in quasi il 20% delle abitazioni: le famiglie continuano a guardare la tv tradizionale a causa dell’offerta ancora debole .
Europa si muove verso tv digitale

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