Il giornalista siciliano Nino Randisi ha ottenuto il ripristino del suo profilo su Facebook. La natura dei contenuti pubblicati sulla pagina del giornalista aveva fatto si che il software di controllo del social network abilitasse il segnale d’allarme e quindi oscurasse il suo profilo. Il suo impegno contro la mafia non ha quindi nulla a che vedere con questo procedimento, avvenuto in modo automatico in base ad una lista di parole chiave considerate pericolose. Nella politica di Facebook non è possibile pubblicare contenuti a scopo di marketing, che incitino verso attività moleste o che violino il diritto d’autore e la violazione di questi punti potrebbe addirittura portare il responsabile della pubblicazione in tribunale. Di fatto in più occasioni è emersa la fragilità del social network che non sempre funziona il maniera corretta riguardo a questo argomento: basta fare una rapida ricerca per trovare gruppi razzisti, che incitano alla violenza, che rappresentano un mezzo di diffamazione verso personaggi pubblici del mondo politico o dello spettacolo. Le misure di controllo non sono delle migliori, si vengono dunque a creare casi come quello riguardante il giornalista siciliano che ha visto oscurarsi il suo profilo nonostante non avesse trasgredito in alcun modo alle regole sottoscritte. Le dichiarazioni di Nino Randisi nel momento in cui ha scoperto di essere stato ‘cancellato’: “ Sono molto arrabbiato. Mi e’ stato tolto l’account da quelli di Facebook solo perchè continuavo a scrivere di mafia. Ma io non mi arrendo e ho già preparato un nuovo account. In poche ore ho di nuovo raggiunto quota 470 amici. Non mi arrenderò facilmente ”
Facebook cancella e ripristina profilo giornalista antimafia

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