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2 Settembre 2022 | Attualità, Disinformational

Fake news del web: caso Iervolino uno dei tanti

L’elenco dei personaggi noti la cui morte è stata erroneamente veicolata dai media è in continuo aggiornamento. L’ultimo caso risale a pochi giorni fa quando è stata annunciata la morte di Rosa Russo Iervolino, ex Ministro degli interni ed ex Sindaco di Napoli. La notizia è circolata prima sui social e successivamente rilanciata da alcune testate nazionali. Per bloccare il flusso di fake news sono intervenuti i suoi figli, smentendo la notizia. 

Prima della Iervolino era già toccato al procuratore di calcio Mino Raiola, dato per morto prima a gennaio e poi il 28 aprile di quest’anno, due giorni prima dell’effettivo decesso avvento il 30 aprile. Anche in questo caso il team di comunicazione era stato costretto a pubblicare la smentita sui suoi canali social. 

Sempre negli ultimi mesi la stessa bufala è circolata sulla presunta morte di Michael Schumacher, ricoverato in stato vegetativo dal dicembre 2013 a causa di un incidente sugli sci, più volte dato per morto dai siti a caccia di visualizzazioni facili. Il 18 agosto si è diffusa invece la notizia della morte del rapper Ghali a seguito di un incidente stradale, la news è diventata in pochissimo tempo tra le più ricercate su Google. 

Sempre ad agosto il titolo acchiappa-click pubblicato su diversi siti: “Celentano è morto”. In questo caso qualcuno ha volutamente giocato con il cognome del celebre cantautore per annunciare la morte di Carmine Celentano, imprenditore salernitano deceduto dopo un incidente stradale. 

Anche per Giorgio Armani è stato necessario ricorrere a una smentita, dopo l’apertura di una pagina Facebook dal nome “R.I.P Giorgio Armani” che in pochissimo tempo ha raccolto un milione di Mi Piace. 

Ma la lista è molto più lunga. Stessa macabra sorte è toccata a tantissimi personaggi noti del mondo dello spettacolo e della tv: Vasco Rossi, Cristina De Sica, Bruno Pizzul, Silvio Berlusconi, Papa Ratzinger sono solo alcune delle persone che hanno visto il proprio finto necrologio dilagare rapidamente su social e web e sono stati costretti a intervenire per bloccare le fake news dilaganti. 

 

di Serena Campione

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