La tecnologia che promette di rendere le connessioni wireless cento volte più veloci ed efficienti parlerà italiano.
A esplorare la nuova frontiera della tecnologia è il chip nato dalla ricerca guidata dal Politecnico di Milano e condotta in collaborazione con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, l’Università californiana di Stanford e quella britannica di Glasgow, nell’ambito del progetto europeo Superpixel.
Questo chip, delle dimensioni di 5 millimetri, permette di separare i fasci di luce anche se sovrapposti fra loro e se la forma con cui arrivano a destinazione è cambiata e sconosciuta, grazie a una moltitudine di microscopiche antenne ottiche ordinate da una rete di interferometri integrati. Si eliminano in questo modo le interferenze tra i fasci di luce, e si consente la gestione di una quantità di informazione almeno cento volte maggiore rispetto a quella degli attuali sistemi wireless ad alta capacità, di oltre 5000 GHz.
Le possibili applicazioni sono molteplici, e comprendono sistemi di posizionamento e localizzazione ad elevata precisione per veicoli a guida autonoma, sensoristica e riconoscimento di oggetti a distanza, dispositivi portatili e indossabili per la realtà aumentata e nuove tecniche di indagine per applicazioni biomedicali.