Uno sguardo critico sul mondo e sulla storia, sul presente e su ciò che ci circonda, ecco la missione del Festival dei Popoli , che costituisce l’appuntamento cinematografico più importante di Firenze e della Toscana. Per questa 52esima edizione, dal 12 al 19 novembre , la parola d’ordine è democrazia e gran parte dei documentari in programma ruotano attorno alle sue mille declinazioni. Così nel programma trovano spazio, tra gli eventi speciali, Werner Herzog con la proiezione in 3D di Cave of Forgotten Dreams , Frederick Wiseman con Crazy Horse sullo storico locale parigino che chiuderà il festival, Raoul Ruiz con Brise Glace . Quest’anno ospite d’onore sarà Edgar Morin, primo giurato del Festival dei Popoli nel 1959 , che presenterà il documentario Cronique d’un film di Ayreen Anastas, François Bucher e Rene Gabri. Nella selezione Fuori Concorso quattro titoli per riflettere su rivoluzione, dissidenza, ribellione e pacifismo nelle democrazie e nei regimi totalitari a suon di rock, Lsd e protesta giovanile, come in Wild Thing di Jerome De Missolz, un’indagine nei meandri della musica rock tra Iggy Pop, Pete Doherty, Chuck Berry, Rolling Stones, Clash, Velvet Underground e Joy Division.
Festival dei Popoli, la democrazia in primo piano

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