La debacle borsistica di Facebook , che in due settimane di quotiazioni al Nasdaq ha perso un terzo del proprio valore (da 38 a 28 dollari per azione), sta spingendo altre start up tecnologiche a ritardare o annullare il loro ingresso a Wall Street. Le difficoltà del social netowrk rischiano di fare terra bruciata per tutte le compagnie del web 2.0 che speravano di arricchirsi ulteriormente divenendo società per azioni. Kayak Software, sito di prenotazioni turistiche di enorme successo, ha già detto di voler congelare la propria ipo, in attesa di tempi migliori. Anche la società russa VKontakte ha rinviato il tutto a data da destinarsi. Nasdaq Omx Group, che gestisce il listino dei titoli tecnologici a New York , ha chiesto scusa per i disguidi tecnici occorsi al debutto di Facebook in Borsa, problemi che hanno causato perdite agli investitori e disagi alla compagnia. Ma gli scettici sostengono che il vero problema sia la quotazione folle data al sito di Mark Zuckerberg. Anche per questo, alcune start up stanno pensando di quotarsi sul mercato di Hong Kong. La sensazione generale è che i tempi d’oro della net economy siano davvero finiti : Apple e Google resteranno per molto tempo eccezioni alla crisi, marchi resistenti in un mercato che vende speranze facili ma poi sperpera l’aura e l’immagine di un colosso come Facebook in due sole settimane.
Fiasco Facebook, così le altre start up si allontanano da Wall Street

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