La legge approvata ieri dal parlamento finlandese, se firmata dal Presidente, permetterà alle aziende del territorio finnico di controlla la posta elettronica dei dipendenti. E creerà un precedente importante per la legiferazione sul trattamento dei dati personali e sensibili. Il provvedimento, approvato a larga maggioranza, non consente la lettura della corrispondenza, ma di monitorarne mittenti, destinatari, orari di spedizione e dimensioni degli allegati. Il vespaio delle polemiche non tarderà a scatenarsi: la legge è stata fortemente voluta dalle aziende che sostengono la necessità di combattere lo spionaggio industriale. “ Non dobbiamo essere ingenui e pensare che lo spionaggio industriale non accada in Finlandia – ha detto il primo ministro Matti Vanhanen – Dobbiamo mettere in pratica tutte le strade per rendere questa pratica il più difficile possibile ” Ma, d’altro canto, la privacy dei dipendenti subisce un serio attentato. Ancora non è chiaro quando la legge diventerà operativa, ma certo introduce un principio preoccupante: le aziende potranno controllare la posta (a quando il controllo delle telefonate?) sostituendosi così alla magistratura, l’unico organo cui finora erano concesse queste funzioni (in base a precisi indizi di reato). La diatriba è piuttosto datata: ordine e pulizia con libertà limitata, oppure polvere negli angoli ma nessuna fobia di (auto)controllo? Negli ultimi anni, in campo informatico e non solo, la soluzione prediletta è stata la prima, a discapito dell’utenza che ha veramente poco da guadagnare da provvedimenti simili. Creatività, propositività e serenità vengono anzi inibite dal grigiore del controllo capillare, che rischia di divenire controllo sociale. E, ancora una volta, viene da stringere amaramente la mano alla sensibilità premonitrice di George Orwell.
Finlandia: aziende potranno controllare e-mail dei dipendenti

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