Fine settimana difficile per Foxconn, uno dei principali fornitori hardware di Apple e Microsoft. Gli operai dello stabilimento cinese di Taiyuan hanno cominciato una protesta che ha dato il la a una serie di tafferugli nei dormitori aziendali. Secondo la compagnia e la polizia, gli scontri non sono scoppiati per motivi legati al lavoro in fabbrica, ma è facile pensare che gli operai vogliano rivendicare migliori condizioni di impiego. Nello stabilimento lavorano 79mila persone e negli scorsi mesi un’inchiesta sulle modalità di lavoro in Foxconn aveva svelato il trattamento disumano riservato ai dipendenti, con paghe misere, maltrattamenti e orari fuori norma che hanno portato a diversi casi di suicidi. Sarebbero oltre 2mila le persone coinvolte negli scontri degli ultimi giorni e una quarantina di queste – secondo le fonti ufficiali – sono state arrestate. Foxconn, interpellata sull’argomento, non ha voluto dare ulteriori dettagli ne specificare quali dispositivi vengono prodotti a Taiyuan.
Foxconn, in rivolta gli operai iPhone

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