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4 Maggio 2010 | Innovazione

Freedom House, in Italia scarsa libertà di stampa

Dopo Reporter senza frontiere è Freedom House a puntare il dito contro la scarsa libertà di stampa in Italia. L’organizzazione indipendente statunitense ha presentato, in occasione della giornata mondiale per la libertà di stampa, un classifica relativa alla situazione dell’informazione nel mondo. La Penisola è definita parzialmente libera e si classifica 72esima, alle spalle di Surinamen, Trinidad e Tobago, Israele, Grecia e Cile.   ” La libertà d’espressione è fondamentale per tutte le altre libertà L’ordinamento legislativo, le elezioni libere, i diritti delle minoranze, la libertà d’associazione, e un governo responsabile dipendono da una libertà di stampa che può mettere in pratica la sua funzione di controllo e vigilanza “, ha detto Jennifer Windsor, direttore esecutivo di Freedom House. I paesi con una maggiore libertà di stampa sono la Finlandia, l’Islanda, la Norvegia e la Svezia. Gli Stati Uniti si classificano 24esimi e la Gran Bretagna 26esima.   Come lo scorso anno, tra i paesi dell’Europa occidentale l’Italia è penultima e sola, con la Turchia, ad avere una stampa semi-libera, nonostante la libertà d’informazione sia tutelata nel nostro Paese dall’articolo 21 della Costituzione. Il Belpaese è retrocesso nel 2004 nel gruppo di paesi di fascia B (semi-liberi) della graduatoria di Freedom House e fino al 2003 era considerato ‘libero’. ” Il ritorno al potere di Berlusconi nell’aprile 2008 gli ha permesso nuovamente di poter controllare fino al 90% delle emittenti televisive nazionali , mediante gli sbocchi alle (televisioni) pubbliche e le sue partecipazioni ai media privati – si legge nel rapporto, che ricorda come – il primo ministro sia il principale azionista di Mediaset, del principale editore nazionale Mondadori e della più grande concessionaria di pubblicità Publitalia”. Secondo l’organizzazione, la libertà di stampa è diminuita globalmente per l’ottavo anno consecutivo , con un calo regionale nell’Africa sub-sahariana, nell’America latina e nel Medio Oriente mentre l’unica area geografica a migliorare è l’Asia del sud. Inoltre, “Cina, Russia e Venezuela hanno sistematicamente violato la libertà di Internet e dei nuovi mezzi di comunicazione”. I paesi agli ultimi posti di questa classifica sono Libia, Birmania, Turkmenistan e Corea del Nord (196esima), paesi in cui la stampa è non-libera, fascia C. Nel mondo, soltanto una persona su sei vive in un paese con una stampa considerata libera da Freedom House. ” I giornalisti sono sempre più vittime di aggressioni e di omicidi , una tendenza sostenuta dall’impunità dei passati crimini”, conclude l’analisi.

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