Il recente caso Rovazzi mostra come sia facile in Italia la diffusione di notizie false che diventano virali sui media.
“Lato stampa è un po’ sfuggita di mano la cosa”. È lo stesso Fabio Rovazzi a sottolineare sui social come la trovata per lanciare il suo ultimo singolo realizzato in collaborazione con il duo Il Pagante abbia coinvolto numerosi media cascati nella trappola fake.
L’accaduto su Instagram
Cosa è successo? Il cantante ha inscenato in una live da Milano sul suo canale Instagram il furto del suo smartphone mentre rispondeva alle domande dei suoi fan. Successivamente, ricollegandosi a quanto avvenuto poco prima, Rovazzi ha spiegato in un nuovo video che si trattava di uno scherzo. Un modo per attirare l’attenzione e annunciare l’uscita imminente del nuovo brano “Maranza”.
In pochissimo tempo il video è diventato virale online. Complice il tema critico della sicurezza a Milano, cui moltissime testate giornalistiche si sono agganciate alla vicenda per darne eco e tornare sulla pericolosità di Milano.
La reazione del sindaco di Milano
Non si è fatta attendere la reazione del sindaco di Milano, Giuseppe Sala che ha definito “un comportamento arrogante” quello di Rovazzi, commentando: “Ora, al di là di Rovazzi io credo che dobbiamo veramente fare una riflessione su che tipo di società vogliamo. Se noi vogliamo una società in cui, chi ha un minimo di visibilità, può permettersi di non rispettare le regole e gli altri poveri diavoli devono farlo, questa non è la società che voglio io, quella in cui voglio vivere”.
Le scuse di Rovazzi
Non sono mancate le scuse del cantante milanese che però ha accusato politici e giornalisti di aver strumentalizzato il fatto. “Ma credetemi, Milano mi sta a cuore quanto sta a cuore a voi“. In risposta al sindaco Sala, ha aggiunto di essere dispiaciuto e sorpreso per le critiche. Considerato soprattutto che il primo cittadino era comparso in un video dei Club Dogo per il lancio del nuovo disco in cui Milano era rappresentata come Gotham City.
La facilità della disinformazione
Come ha sottolineato Il Post nella newsletter Charlie, “la questione principale è che quello che è successo dimostra la facilità con cui si può fare arrivare una notizia falsa sul 90% dei mezzi di informazione, e quindi trasmetterla alla gran parte della popolazione”. Questo per la tendenza sempre più diffusa a usare come fonti i social network, a dare priorità a ciò che segnalano personaggi noti e ad un lavoro di verifica da parte di molte redazioni spesso carente.
Qui il video su Instagram.
Valentina Colombo