Il Garante della privacy italiano fa sul serio. Nel mirino il discusso servizio Google Street View. Il Garante ha chiesto chiesto al colosso californiano di bloccare qualsiasi tipo di trattamento sui dati trasmessi da connessioni wifi e intercettati dalle famigerate Google-car e ha inviato alla magistratura il fascicolo relativo alle proprie indagini. I giudici dovranno adesso valutare le conseguenze della raccolta non autorizzata di informazioni. Google non ha mai nascosto di aver raccolto dati in maniera illecita per errore , ma ha assicurato di non averli mai utilizzati o ceduti a terzi. L’ammissione non ha convito il Garante nostrano, secondo cui alcuni dati potrebbero essere finiti nella rete a strascico lanciata da Google lungo le strade del paese: ” Una tale raccolta di informazioni – spiega infatti – essendo stata effettuata in modo sistematico e per un considerevole periodo di tempo (fino al maggio 2010) su tutto il territorio italiano, comporta la concreta possibilità che alcune delle informazioni catturate abbiano natura di dati personali: consentano cioè di risalire a persone identificate o identificabili” . Google, sottolinea il Garante, potrebbe aver violato non solo il Codice privacy, ma anche alcune norme del codice penale, come quelle che puniscono le intercettazioni fraudolente di comunicazioni effettuate su un sistema informatico o telematico e l’installazione, fuori dai casi consentiti dalla legge, di ” apparecchiature atte ad intercettare, impedire o interrompere” comunicazioni relative ad un sistema informatico o telematico “. Non è solo l’Italia a impensierire Mountain View: le richieste di eliminazione di Street View in Germania hanno superato quota 100.000 , numero atteso da da BigG.
Garante italiano contro Street View

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