Il trailer sembra quello di un film dell’orrore, i protagonisti per partecipare devono immedesimarsi nel ruolo di un pazzo fuggito da un manicomio che uccide i sui nemici nei modi più cruenti. Tanto è bastato per far dire no al ministro Paolo Gentiloni che ha bloccato l’uscita del videogioco “Manhunt 2” nel nostro paese. “Caccia all’uomo”, questo il sottotitolo, è stato censurato anche in Gran Bretagna e Irlanda. Il lancio in Italia era stato annunciato per il 13 luglio e Gentiloni è intervenuto definendo il videogioco “più che violento crudele e sadico, con un’ambientazione squallida e un continuo inesistente incoraggiamento alla violenza e all’omicidio”. Il ministro ha chiesto alla società di distribuzione Take-Two di annullare la data prevista per l’uscita e si è appellato all’Isfe, organismo associativo di controllo europeo, di affrontare il tema a livello europeo. Il videogioco è entrato prepotentemente a far parte dell’ordine del giorno della prossima conferenza Isfe a Bruxelles, il 26 giugno. “’Manhunt 2′ è un’esperienza videoludica per i fan dei thriller psicologici e dell’orrore. Il soggetto del gioco è in linea con la scelta editoriale dei nostri principali titoli, dedicati a consumatori adulti. I consumatori adulti che desiderano giocare a questo gioco sono pienamente consapevoli che si tratta di una forma di intrattenimento puramente di fantasia e null’altro”, si era difesa Take-Two all’annuncio del bando britannico.
Gentiloni blocca l’uscita del videogame “Manhunt 2”

Guarda anche: