Il passaggio completo dalla televisione analogica a quella digitale in Sardegna avverrà nel marzo 2008. Gentiloni ha ricordato che la televisione digitale terrestre viene vista in tutta Italia dal 2-3% della popolazione e dal 45% nella zona di Cagliari. Il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, a margine del convegno “Giornalisti nell’era digitale, prospettive e contenuti quattro mesi dopo”, organizzato a Cagliari dalla Fnsi, dall’Associazione Stampa Sarda e dall’Usigrai, dice che il bilancio della sperimentazione del digitale terrestre “è fondamentalmente positivo e spinge ad andare avanti sia in Sardegna, sia nel resto d’Italia”. Gentiloni ha anche auspicato che nella tv digitale possano confluire nuovi contenuti. “Il governo farà la sua parte con risorse aggiuntive – ha sottolineato – ma naturalmente c’é bisogno di nuovi programmi da parte degli editori, perché l’attrazione della tv digitale dipende dal fatto che ci si sposta in un mondo televisivo che ha un’offerta migliore: più programmi, più informazione e più fiction. Penso che lo sforzo debba essere maggiore” Per quanto riguarda le frequenze, Gentiloni ha ipotizzato di “assicurare agli editori che oggi trasmettono in analogico il necessario per trasmettere anche in digitale, ma si devono liberare frequenze – ha spiegato – per nuovi editori, nazionali e locali, per fornitori di contenuti e utilizzatori diversi dalle televisioni”. Gentiloni ha detto, inoltre, che “vedere la tv digitale come competitor alla banda larga è improponibile” e che la tv digitale è “la naturale evoluzione del sistema tv. In questo contesto il servizio pubblico deve fare la sua parte” Il ministro ha quindi ipotizzato che vi possano essere contratti di servizio con le Regioni, stando attenti a non “spezzettare la Rai in 20 Rai regionali”.
Gentiloni: Sardegna, “Più digitale in tv e nuovi editori”

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